Cartesio



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Breve biografia
Cartesio nasce il 31 marzo 1596. Nel 1616 si laurea in diritto canonico e civile e nel 1618 si arruola in uno dei due eserciti francesi stanziati a Breda, in Olanda. Nel 1629 risale l'amore per Helene Jans, dalla quale nasce una figlia, Francine, che muore a soli cinque anni. Muore in Svezia nel 1650.  




Cartesio si interroga sul procedimento della conoscenza, rilevando che molto spesso gli uomini incorrono in errori e i fraintendimenti per la mancanza di un metodo rigoroso ed efficace che li guidi nella ricerca della verità. Per questo motivo elabora alcune regole che devono orientare l'indagine scientifica: 
→ la regola dell'evidenza, che prescrive di accogliere come vero soltanto ciò che è evidentemente tale;
→ regola dell'analisi, che prescrive di dividere ogni problema nelle sue parti elementari;
→ regola della sintesi, che prescrive di procedere nella conoscenza con ordine, passando dagli oggetti più semplici a quelli più complessi;
→ regola dell'enumerazione, che prescrive di fare sempre enumerazioni complete e revisioni generali, così da essere sicuri di non omettere nulla. 

Il metodo così definito è uno strumento essenziale per avanzare speditamente nell'indagine scientifica, ma non è in grado, da solo, di garantire la certezza delle nostre conoscenze né di fondare in modo sicuro la validità del nostro sapere. Egli ricerca un fondamento certo del sapere attraverso il dubbio metodico la cui estensione è il dubbio universale in base al quale si giunge di dubitare di ogni cosa, ovvero l'ipotesi del genio maligno ingannatore. Lui sostiene che l'unica certezza è rappresentata dal cogito cioè l'intuizione immediata del proprio esistere come soggetto pensante: cogito, ergo sum.
Secondo Cartesio il soggetto è sicuro della propria esistenza come essere pensante quindi ha la certezza delle proprie idee, oggetto immediato del pensiero. Queste si distinguono in:

-idee avventizie, derivanti dall'esperienza 
-idee fattizie, inventate dal soggetto
-idee innate, non provenienti né dall'esperienza ne dal soggetto

Tra esse vi è l'idea di Dio, dalla quale deriva che Dio esiste, infatti l'idea innata di Dio come essere perfetto:

  • non può scaturire da un essere imperfetto, ovvero proporzionalità tra la perfezione di un'idea e la perfezione della sua causa
  • deve scaturire da un essere perfetto che l'ha impressa nella mente umana, ovvero l'argomento del 'marchio di fabbricazione'
  • implica necessariamente l'esistenza di Dio, ovvero prova ontologica

Infine egli afferma che se Dio esiste ed è l'essere umano allora Dio è buono e non inganna gli uomini dunque la facoltà conoscitiva degli uomini è affidabile ed è vero ciò che la ragione ci presenta in modo chiaro e distinto.






Il dualismo cartesiano 
Il sistema cartesiano è dominato da un profondo dualismo, che contrappone la materia al pensiero; esso è sia immateriale che realmente distinto dal corpo e dotato di esistenza propria. Nell'uomo tale dualismo si esprime nella separazione tra l’anima, intesa come il complesso delle attività intellettuali coscienti, e il corpo, concepito come una macchina le cui attività sono frutto di leggi meccaniche. Cartesio tenta di superare i problemi derivanti dal dualismo, ricorrendo alla teoria della ghiandola pineale, l’unica componente del cervello non divisa in due parti simmetriche e quindi in grado di unificare le sensazioni e creare una connessione tra spirito e materia.
Nell'ultima sua opera Cartesio si sofferma su un tema delle passioni. Queste sono considerate positive, a condizione che siano sottomesse alla forza rasserenatrice della ragione. Secondo Cartesio tra le passioni e la ragione esiste una tensione che l’uomo deve ricomporre arrivando al dominio incontrastato della razionalità. La forza dell’animo umano risiede proprio in tale capacità di vincere le emozioni, per raggiungere la completa padronanza di sé e della propria volontà.

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